Il programma di bacino, approvato il 10 gennaio 2019, definisce il modello di offerta di trasporto pubblico, o rete di progetto, con l’obiettivo di ottenere un sistema di trasporti integrato, accessibile, capillare e competitivo rispetto al mezzo privato.
Definire una rete di progetto significa:
- Evidenziare i capisaldi della rete e gli schemi di interscambio tra servizi automobilistici e ferroviari/metrotranviari.
- Stabilire una gerarchia tra:
- Linee primarie, che si articolano in assi portanti della rete urbana, principali linee extraurbane radiali del capoluogo regionale e linee rilevanti per il collegamento tra poli esterni.
- Linee secondarie, con funzione di raccordo tra la rete primaria e i centri abitati discosti dalle direttrici di traffico principali.
- Linee terziarie, che garantiscono capillarità al sistema e/o supportano specifiche categorie di domanda (ad esempio i servizi scolastici).
- Suddividere la rete per ambiti territoriali.
- Verificare i livelli di servizio offerti e determinare i corrispondenti livelli di produzione, per singolo ambito territoriale.
Il riordino della rete include altresì un’ipotesi di nuova codifica delle linee, allo scopo di eliminare eventuali dualismi e chiarire l’assetto della rete.
La rete di progetto individuata si compone di 309 linee, così articolate:
- Ambito A Nord-Ovest: 68 linee (4 primarie, 39 secondarie, 25 terziarie).
- Ambito B Nord-Est: 56 linee (17 primarie, 34 secondarie, 5 terziarie).
- Ambito C Sud-Est: 52 linee (12 primarie, 26 secondarie, 14 terziarie).
- Ambito D Sud-Ovest: 32 linee (11 primarie, 18 secondarie, 3 terziarie).
- Ambito E Milano città: 99 linee (30 primarie, 39 secondarie, 13 terziarie e 17 speciali/notturne).
Ai quali si aggiunge l’Ambito F Pavia con 113 linee (12 primarie, 26 secondarie, 75 terziarie).
La determinazione dei livelli produttivi si è sviluppata lungo due scenari:
- Uno scenario programmatico “alto”, basato sull’esercizio di 2.800 vetture e una velocità commerciale media del servizio di poco inferiore ai 20 km/h;
- Uno scenario programmatico “basso”, ottenuto riducendo di due ore l’arco giornaliero di servizio sulle reti esterne al capoluogo regionale, che determina una crescita delle percorrenze da quasi 117 a circa 131 milioni di milioni di vetture*km/anno reali (+12,3% circa) e non incide sulla velocità commerciale e sul parco vetture.